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L'Associazione Tifosi Fiorentini e il Centro Coordinamento Viola Club, tramite i rispettivi presidenti, hanno trasmesso una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, al Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, al Soprintendente Andrea Pessina e al Sindaco di Firenze Dario Nardella con il seguente testo: 

Egregi, ad oggi non siamo riusciti ad avere risposte concrete in merito ad una questione che a noi tifosi viola sta molto a cuore: dare una casa di proprietà alla nostra Fiorentina. Abbiamo deciso di rivolgerci formalmente a tutte le istituzioni che pensiamo essere coinvolte, perchè certi che, per trovare una soluzione, sia necessario l'impegno di tutti, ognuno con le proprie competenze, in collaborazione gli uni con gli altri.

Tutto ciò non deve sembrare "strano", in quanto la questione degli stadi di proprietà non è solo un problema fiorentino, bensì italiano. Abbiamo uno stadio, l'Artemio Franchi, destinato a fare la stessa fine del Flaminio ovvero divenire luogo di abbandono e degrado.

E' finalmente arrivato qualcuno deciso ad investire in strutture, ed impedirglielo - come sta accadendo - significa non solo far del male a Firenze, ma anche togliere opportunità occupazionali, nel momento della costruzione dello stadio e soprattutto successivamente. Da cittadini ed elettori, non possiamo accettare che "La competenza del Ministero per i beni culturali non può essere che quella di valutare gli aspetti di tutela e non i fattori economici ed occupazioni che, seppur importanti, afferiscono alla competenza di altre Istituzioni". Con l'ormai consueto gioco dello scaricabarile molte situazioni, tra cui quella per la quale Vi scriviamo, non vengono affrontate, tantomeno risolte. E a pagarne un prezzo altissimo, come sempre, è la cittadinanza. Quando i problemi riguardano pochi privilegiati, magicamente, vengono trovate soluzioni tempestive ed efficaci. Non vale lo stesso quando le questioni da risolvere riguardano la collettività.

Mentre fate il Vostro mestiere, che ci auguriamo facciate al meglio e nell'interesse di tutti, perchè così dovrebbe essere, sappiate che i cittadini hanno bisogno non solo di coltivare le proprie passioni ma soprattutto di lavorare. (L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, ricordate?)

Riunitevi, parlatevi, chiaritevi se necessario, e trovate una soluzione. Siamo certi che con una comune volontà si possa fare qualcosa di concreto. L'Italia ha necessità di investitori, e noi abbiamo necessità di uno stadio: non può essere così difficile trovare una soluzione che, ad oggi, è impedita da un vincolo o dall'interesse di pochi o meno noti.

Se non fosse trovata una soluzione, non ci resterà che aspettare un altro fatto come quello accaduto a Genova quasi due anni fa, dove è stata necessaria una tragedia per rendere politicamente significativa la scarsa manutenzione del Ponte Morandi, di cui tutti erano conoscenza.

Egregi, allo stadio Franchi entrano bambine, donne,anziani, figli, genitori, e sappiamo benissimo in quali condizioni versa il "bene culturale vincolato". Tutti noi abbiamo visto i ferri dal cemento armato, le crepe, le infiltrazioni d'acqua, senza parlare dello stato dei servizi igienici.

Dobbiamo attendere un disastro e piangere i nostri cari per trovare una soluzione? Dobbiamo veder costruire nuove piste di aeroporti e diventare fatiscente un bene culturale per avere in tempi brevi uno stadio pensato e realizzato da un grande architetto all'altezza di Firenze?

Inevitabilmente ci stancheremo di questa situazione e quando sarete Voi a chiederci prima o poi un supporto per le Vostre priorità, statene certi che ci ricorderemo di quello che voi avete fatto per noi cittadini"


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