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Sulle pagine de La Repubblica si legge un interessante approfondimento sulla Fiorentina, a firma di Stefano Cappellini.

“Speriamo porti la carica giusta, questo bagno di folla della squadra in allenamento, perché l’incubo dello sgambetto della piccola nel picco di entusiasmo stagionale è ben presente nella testa del tifoso viola. Vecchi ricordi di match con il Lecce, con il Palermo, con il Pescara, partite all’apparenza comode ma in realtà tra le più insidiose, specie quando l’avversario, come il Venezia, ha l’acqua alla gola.

E invece non bisogna sbagliare, perché se questo finale di stagione con rincorsa all’Europa fosse una partita di tennis quello di domani sarebbe un set point, non ancora decisivo ma fondamentale per costruire la vittoria. Sei punti nelle due partite con Venezia e Udinese, il recupero che ci trasciniamo da gennaio, significherebbero tanto ora che una delle rivali, l’Atalanta, è dietro in classifica, oltre che fuori dall’Europa, e non può fare altro che rincorrere se la Viola non sbaglia.

La finale di Coppa Italia sarebbe solo la ciliegina, come avrebbe detto Vittorione, la torta resta comunque. Mica poco. Allora godiamoci le rotazioni del mister (il redivivo Amrabat resta per me la notizia migliore del Maradona) e pensiamo positivo, negli ultimi minuti di Napoli è parso un giocatore persino Kokorin. Dovesse segnare un gol il russo nelle prossime partite, sarebbe il segnale definitivo per preparare le valigie e tornare a girare l’Europa”.


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