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Credits ACF Fiorentina
Credits ACF Fiorentina

Salvo clamorosi colpi di scena, non ci sono più dubbi che sarà Paolo Vanoli il nuovo allenatore della Fiorentina. Questo nonostante le voci, sempre più insistenti, che davano per possibile un ritorno di Raffaele Palladino anche nelle ultime ore. Il motivo era chiaro: la squadra insisteva per riavere con sé il tecnico che, nella scorsa stagione, la condusse fino al sesto posto in classifica. Ma siamo davvero sicuri che sia così?

Kean, Pablo Marì e gli altri

Sicuramente ci sono dei calciatori che devono tanto a Palladino, in primis Moise Kean. Sul centravanti azzurro l'ex tecnico del Monza puntò forte fin da subito, impostando un tipo di gioco finalizzato ad esaltarne le caratteristiche sul fronte offensivo. Ma non c'è solo Kean: anche Mandragora e Ranieri hanno trovato continuità con Palladino, per non parlare di Pablo Marì che fu esplicitamente voluto dopo l'esperienza condivisa a Monza

Il caso Gudmundsson

E gli altri? Non avremo mai la riprova, ma basandoci su fatti più o meno oggettivi possiamo trarre delle conclusioni. Difficile che Gudmundsson fosse favorevole a un ritorno di Palladino, con cui il feeling non è mai sbocciato. Lo stesso Comuzzo, in fin dei conti, ha attraversato un periodo in cui il tecnico proprio non lo vedeva (come d'altronde Pioli, ultimamente). Infine De Gea, secondo quanto riportano alcuni addetti ai lavori, con la permanenza di Palladino probabilmente non avrebbe rinnovato il suo contratto


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