Palladino alla Juventus? Intanto Tudor non teme l'esonero: "Mi godo la fiducia della società ma serve una reazione. Manca personalità in squadra"
Questo pomeriggio il tecnico della Juventus Igor Tudor, durante la conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Lazio dell'ex Sarri, si è rivelato tranquillo e fiducioso. La mancanza di risultati ha portato la dirigenza bianconera a guardarsi attorno, valutando anche l'eventuale candidatura dell'ex Fiorentina Raffaele Palladino come possibile sostituto del croato. Intanto l'allenatore non sembra essere turbato dalle tante voci.
"Non c'è nessun problema particolare. L'allenatore deve valutare diversi aspetti. Serve sempre un periodo di adattamento, non solo al campionato, ma anche al modo di giocare della squadra. Tutti si impegnano e danno il massimo.La squadra è motivata e determinata a fare bene. Ci siamo preparati con due allenamenti intensi. Non c'è nessun problema particolare con i nuovi arrivati. L'allenatore deve valutare diversi aspetti. Serve sempre un periodo di adattamento, non solo al campionato, ma anche al modo di giocare della squadra. Tutti si impegnano e danno il massimo. Se sento la fiducia della società? Sto benissimo, non penso mai a me, ma solo alla squadra, come vi ripeto sempre. La sensazione dopo Madrid è positiva, anche se abbiamo perso.”
“Sinceramente non penso all'esonero, sento la fiducia di tutti”
Si è poi focalizzato sulle voci di un suo possibile esonero in caso di mancato risultato contro la Lazio: “Esonero? Ripeto, e in tutta sincerità: questi pensieri da zero a dieci sono a zero. Me la godo, sono lucido anche nelle difficoltà. Cerco sempre di mettermi in bilico da solo, capire cosa fare meglio, quali soluzioni trovare, come motivare la squadra. Del futuro mi importa solo domani”.
“La mancanza di un leader è ormai chiara: serve maggior personalità”
Ha analizzato anche l’assenza di personalità all’interno del gruppo: “È chiara ormai la mancanza di un leader, credo però che sia chiaro a tutti che si tratta di una questione generazionale; la personalità che avevamo noi della mia generazione era totalmente diversa. Quando valuti un giocatore guardi prima alle sue qualità, poi se ti porta anche personalità, quella vera, allora è come trovare oro. In queste nuove generazioni è una cosa un po' più rara. A volte questo aspetto puoi migliorarlo, altre no.”
“Locatelli, Yildiz e Vlahovic potrebbero esserlo ma..”
Ha poi concluso: “Critiche? Non saprei. Leader? Locatelli ha personalità e c'è sempre. Perin c'è sempre anche lui. Thuram in futuro può diventarlo. Yildiz lo è per modi di fare, impegno e qualità. Vlahovic ha personalità e peso, anche David è uno giusto che fa le cose per bene. In realtà ognuno deve tirar fuori qualcosa. Tornando al tema generazionale: ognuno fa il confronto tra la propria e quelle più giovani. In generale, vedo un mondo sempre con meno empatia e più egoismo."



