Questione STADIO: La partita sul Franchi riguarda l’oggi, ma anche il domani. Un altro braccio di ferro tra Commisso e Palazzo Vecchio

Rocco Commisso da una parte, Palazzo Vecchio dall’altra. La discussione tra i due attori non riguarda più soltanto Mercafir sì o no, ma adesso si sta spostando anche sullo stadio Franchi. In particolar modo sulla ristrutturazione dell’attuale impianto dove gioca la Fiorentina. Un altro braccio di ferro. « Tocca al Comune ristrutturarlo» fanno sapere dalla società viola, mentre da Palazzo Vecchio, come ormai deciso da giorni, non arriva alcuna risposta visto che il bando per l’area della Mercafir è aperto. La realtà però, secondo quanto scrive La Repubblica, è un’altra, perché tutti gli interventi, le spese, gli oneri sono delineati dalla convenzione stipulata tra le parti (Comune di Firenze e Acf Fiorentina) nel gennaio del 2010, con una durata di sei anni più sei. Quindi con una scadenza fissata per il 2022, tra meno di due anni. E qui si entra in un altro discorso delicato. La partita sul Franchi riguarda l’oggi, ma a breve riguarderà anche il domani. Perché una cosa è certa: qualunque decisione verrà presa sul luogo dove dovrà sorgere lo stadio nuovo, sempre che debba sorgere ( ma in questo caso il discorso è allora ancora più pertinente), è impossibile che possa essere completato entro la scadenza dell’attuale convenzione. Quindi dovrà essere rinnovata in tutti i suoi aspetti, da una parte Palazzo Vecchio, dall’altra la Fiorentina. Che si dovranno sedere intorno a un tavolo e trovare nuovi accordi per firmarne una nuova. E certo se resterà il clima che sembra essersi sviluppato in queste settimane la cosa potrà essere complicata.
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