Gasperini: "Il Modello Atalanta non è unico, ecco qual è stato il segreto dei nostri ultimi anni"
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Questo Pomeriggio, ad un giorno dalla finale di Coppa Italia contro la Juventus, l’allenatore dell’Atalanta Giampiero Gasperini ha partecipato alla consueta conferenza stampa della vigilia. Tra i temi toccati c’è anche il “Modello Atalanta”, che in pochi anni è riuscita a passare dalla lotta salvezza alla finale di Europa League. Queste le parole del tecnico:
”Non è facile ma è replicabile sicuramente. Abbiamo dato fiducia e speranza alle squadre non di primissima fascia e che non hanno introiti ampi come altre squadre. Con le idee e con la capacità che ha avuto la società di fare plusvalenze incredibili, per poi reinvestire su altri giocatori facendo squadre altrettanto forti, siamo riusciti a migliorare sempre. Questo è stato il segreto di questa Atalanta in questi anni”.
“Ecco come replicare quanto fatto dall'Atalanta negli ultimi anni”
Ha poi risposto alle domande sul fatto se il Modello Atalanta sia o meno replicabile altrove: “È replicabile questo modello: non è facile, ma è l'unico modo per società con i nostri numeri di poter essere competitivi. Ogni anno ti devi reinventare e trovare le risorse. Chiaramente è importante andare in Champions, questo è stato indiscutibilmente un vantaggio negli anni scorsi, insieme alla capacità di vendere. Puoi poi sbagliare molto poco, perché se non rinforzi la squadra e non fai i giusti investimenti è difficile recuperare. Se raggiungeremo la Champions ci saranno i margini quest'anno, perché abbiamo giovani importanti”.
"Un mix tra giovani del vivaio e giocatori di valore è l'ideale"
Ha poi concluso: “Carnesecchi, Scalvini e Ruggeri sono cresciuti molto e sono prodotto del vivaio. Poi ci sono Ederson, Koopmeiners che hanno valore incredibile e gli attaccanti hanno dato grande valore alla squadra. Se loro realizzano e fanno squadra si può fare bene. Il succo dell'Atalanta è questo, non abbiamo risorse a prescindere, te le devi creare. Se siamo arrivati a questo punto vuol dire che anche chi non ha certi numeri può sognare e può competere e raggiungere grandi traguardi”.