Bonaventura applaude. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com
Bonaventura applaude. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Dottor Jekill o mister Hyde? Qual è la vera Fiorentina? Quella scombiccherata di Empoli o quella folgorante contro la Lazio? Quando una squadra mostra alti e bassi da montagne russe, significa che non è ancora matura. Tuttavia questa spiegazione non è sufficiente, anche perché i viola non sono una compagine inesperta o particolarmente giovane o composta di recente. 

Una trasformazione dettata dalla presenza o prestazione di taluni

È abbastanza evidente che a dettare la trasformazione da Jekill a Hyde e/o viceversa contribuisce la presenza e la prestazione di alcuni elementi capaci di accendere o spengere la luce in campo. Contro la Lazio si sono apprezzate appieno le capacità di Arthur di governare la palla e le trame della squadra. Il problema è che il brasiliano va usato a piccole gocce, come lo Chanel numero 5, per preservarne il gioco profumato. 

Un altro interprete la cui prestazione si riflette sul rendimento complessivo dei viola è Bonaventura. Non so se con la società ha chiarito la sua posizione contrattuale futura. Certo è che nelle ultime settimane il suo gioco si era immalinconito in coincidenza con voci di un mancato rinnovo. In realtà anche contro la Lazio, nel primo tempo, non era sembrato troppo coinvolto. Si era perfino mangiato un gol a porta vuota, roba da far invidia ad Ikone. Poi ha iniziato a duettare con Arthur in cabina di regia e la Fiorentina ha messo le ali anche senza trangugiare una nota bevanda di cui spesso si sente la pubblicità.

A proposito di Ikone…

A proposito di Ikone. Lui pure è uno dei protagonisti del “Rinascimento viola” (sempre che le prossime gare lo confermino). Nel senso che quando sta in panchina è un sollievo per tutti. A cominciare da Gonzalez, che a destra rende il doppio rispetto a quando viene schierato a sinistra per far posto al francese. Spostamento che non richiede l’impiego di Sottil, altro esterno evanescente ma che almeno non sacrifica posizioni altrui.

Gonzalez e Beltran. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

E intanto Beltran…

Infine Beltran. Zitto zitto, quatto quatto, si sta prendendo il palcoscenico. Non tanto per i gol che ha iniziato a fare o a favorire (come contro la Lazio), ma per il moto perpetuo sul fronte d’attacco, sempre in pressing sugli avversari, portieri compresi. Giocatore offensivo che sfrutta rapidità e colpo d’occhio per sopperire ad una gracilità sulla quale infierivano troppo facilmente i marcantoni avversari quando lo mettevano in mezzo. Un falso nove ma un vero ruba palloni. 

Ecco la ricetta della “pozione viola” che, partita per partita, determina se in campo va la Fiorentina-Jekill o la Fiorentina Hyde.

Altro che centravanti. Italiano è riuscito ad esaltare Beltran...cambiandogli ruolo
Altro che centravanti, Lucas Beltran sta rendendo molto di più all'interno della Fiorentina, partendo da lontano. ...

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