Le esigenze oltre il risultato: un paio di pezzi VERI per alimentare il sogno. Un gennaio sempre più vicino e sempre più decisivo

Al mercato mancano ancora venti giorni ma sappiamo quanto il sottobosco degli affari nel calcio sia sempre in ebollizione e i segnali che trasmette (e ha trasmesso) la Fiorentina vanno anche al di là dei risultati. Quello di ieri ad esempio, l'ennesimo di questo favoloso campionato, preziosissimo per come è arrivato ma anche emblematico di alcune tendenze ormai acclarate.
Che Moise Kean, al netto della particolare esclusione di ieri, non abbia un vice degno di tale nome è palese ogni volta che gioca Kouame al suo posto. Così come evidente è la voragine che si è venuta a creare dopo lo spiacevole episodio occorso a Bove. Ma in generale, Palladino sembra davvero fidarsi di non più di 14-15 elementi per giocare il campionato, riservando tutto il turn over alle coppe (la coppa, a questo punto).
Difficile pensare di arrivare a maggio così, incrociando le dita affinché ai titolarissimi non succeda nulla anche perché rotazioni ristrette rischiano anche di far perdere per strada alcuni elementi. Ed ecco quindi che ci riallacciamo al primo capoverso: il mercato di gennaio 2025 sarà cruciale, forse come non lo è mai stato negli anni recenti, fatti di sessioni deludenti o addirittura deleterie. Alla Fiorentina servono almeno due pezzi da gettare subito nella mischia, stavolta di quelli veri però, per poter alimentare il sogno.