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Federico Bernardeschi, centrocampista del Bologna con un passato anche nella Fiorentina, ha parlato dal palco del Festival dello Sport tenutosi a Trento. Tra i momenti dell'evento, anche un suo commento su Chiesa, suo compagno nella Fiorentina, e sul suo allenatore Italiano.

Su Chiesa

Chiesa è il mio fratello minore, gli voglio bene come se lo fosse. Lui è un giocatore di un talento pazzesco, ricordo l'esordio contro la Juve a Torino, con la Fiorentina. Gli dissi: ‘Stai tranquillo, gioca, sei forte, non serve che io ti dica altro. Non ti preoccupare per il resto, mi prendo io le responsabilità se serve’. Aveva già il peso del cognome del padre, partiva con 30 chili in più nello zaino e per me non era giusto, perché lui doveva poter essere Federico: ha dimostrato di esserlo e ci riuscirà ancora. Abbiamo bisogno di talenti così puri, che a volte vengono criticati, ma alla fine il talento è talento e viene fuori nei momenti difficili, come successo a lui l'anno scorso. Ci sentiamo spesso, è in una grandissima squadra e se è lì, è perché lo merita. Andare al Mondiale con lui? Speriamo di esserci insieme, nessuno dei due ci è mai stato ancora, sarebbe bello per tutti, anche per l'Italia”.

Su Italiano

Italiano è un martello, molto diretto, uno tosto, ma che dà tanto. Lo devi seguire, devi imparare a conoscerlo e a stargli dietro. Se poi lo fai, i frutti vengono fuori: l'anno scorso ha vinto la Coppa Italia infatti. Ci stiamo conoscendo, siamo molto simili: è una persona diretta come me, sono felice del rapporto che ho con lui”.


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