Qualche retroscena sui primi passi in Italia di Junior Traorè e del fratello, più piccolo di due anni, raccontati da Giovanni Galli a Lady Radio: "Mi vengono dati dei meriti che non ho, questo mio amico che lavora a Parma ha una scuola calcio in Africa e ogni tanto porta questi ragazzi in Italia. Li fa studiare e li fa giocare a calcio, ci trovammo una volta e mi parlò di questi due ragazzini bravissimi, erano i fratelli Traorè appunto. Me li fece vedere ma non ci incastravano nulla con la mia realtà di Lucca, erano talmente superiori e bravi che non avevamo neanche le possibilità di portarli da noi. Erano giocatori da società professionistiche, lo aiutati a piazzarli facendo qualche telefonata ai vari direttori e responsabili dei settori giovanili. Lui chiuse le operazioni con Empoli e Atalanta: Junior venne preso dagli azzurri appunto. Io gli feci fare solo una partitella, ragazzi del 2000 e 2002, insieme a quelli del ’98: quello del 2002 prendeva in giro tutti, faceva tunnel, dribbling su dribbling, si vedeva che erano ragazzi di spessore. Il mio compito si chiuse lì. L’acquisto della Fiorentina? Intanto spendere su un giovane va sempre bene, qualche anno fa la Fiorentina perse Verratti perché aveva offerto 8 milioni e il Pescara ne chiedeva 12. E’ un giocatore forte fisicamente, non altissimo ma dinamico, tecnico, forse davanti alla difesa non può giocare perché lo vedo come interno di centrocampo, a fare chilometri. Corvino ha fatto bene a spendere questi soldi, se anche ha dovuto dare un milione in più".


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