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Stefano Pioli le ha provate tutte: Gudmundsson con la sua tecnica e imprevedibilità; Piccoli e la sua forza fisica; Dzeko con tutta la sua esperienza. Eppure nessuno, ognuno con le proprie caratteristiche, è riuscito ad essere efficace come spalla di Kean. Un ruolo che sta diventando quasi una maledizione per la Fiorentina.

La spalla ideale

Il posto da titolare di Kean, nonostante un avvio di campionato difficile, non è in discussione. Al suo fianco però nessuno dei tre candidati è riuscito a mettere in campo prestazione del tutto convincenti, obbligando Pioli a continui cambi tattici. Gudmundsson sembra essere il partner ideale per Kean. La velocità e la capacità di variare la posizione si sposano alla perfezione, sulla carta, con la forza fisica e l'attacco in profondità di Kean. Eppure, nemmeno nella scorsa stagione, il feeling fra i due è sembrato dei migliori, mostrando invece una scarsa capacità di comunicazione sul campo.

L'attacco pesante

La soluzione alternativa che la Fiorentina ha studiato nell'ultima finestra di mercato è quella delle due punte pesanti, ma anche questa non sta dando i frutti sperati. Se Dzeko non sembra ancor trovato la condizione fisica per imporsi, Piccoli risulta spesso troppo simile a Kean nei movimenti e nelle caratteristiche tecniche. I due quando sono in campo assieme sembrano annullarsi anziché esaltarsi a vicenda. Non è un caso che la migliore prova dell'ex Cagliari sia arrivati contro il Sigma Olomouc, quando Kean non era in campo. 

Una soluzione in fretta

Una difficile gatta da pelare per Stefano Pioli, che però è obbligato a trovare la quadra per dare alla squadra viola la pericolosità offensiva che gli è mancata e che rischia di diventare un problema cronico di questa squadra viola. 


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