Qualche mese fa, durante un incontro con la stampa (più precisamente un evento organizzato da Sport Week), andò in scena un simpatico siparietto tra il presidente della Fiorentina Rocco Commisso e l’Unico 10 e attuale Club Manager viola Giancarlo Antognoni. Appena viene “scoperchiato” nuovamente il paragone con Castrovilli, il presidente italo americano ha già la battuta pronta già figlia della fiorentinità intrinseca del numero uno viola. “Tu non dribblavi come dribbla Castrovilli” scherza Rocco. Antognoni risponde: “Anche a me piaceva dribblare, ma la mia passione era mandare a segno i miei compagni. Non ero egoista”.

Anche al neo tecnico viola Iachini è stato chiesto di Castrovilli dopo il suo ritorno sotto la torre di Maratona. “Storicamente i centrocampisti che ho allenato hanno sempre segnato tanto. Castrovilli può segnare 8/9 gol a campionato”. Ma forse, essere decisivo in fase di realizzazione non è l’unico step che manca al numero 8 gigliato. In determinati frangenti forse, la giovane mezz’ala potrebbe provare a servire più spesso un compagno meglio posizionato anziché continuare a dribblare ininterrottamente prima di perdere la palla o prendere fallo. Lo evidenziamo a scanso di equivoci: non stiamo etichettando Castrovilli come un calciatore egoista. Anche perché la giovane età e la poca esperienza in serie A sono due “alibi” importanti. Ma se il numero 8 viola riuscirà a fare anche l’ultimo step compreso l’ultimo passaggio, ci troveremo di fronte ad un calciatore con caratteristiche decisamente…fuori dal comune.


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