655 minuti giocati in viola, un solo gol. E' questo l'esiguo bottino di Andrea Belotti dal suo arrivo alla Fiorentina. Il suo contributo è arrivato piuttosto nel gioco di squadra, con la manovra del gioco che talvolta è risultata molto più fluida con l'ex giallorosso in campo. 

Adesso però serve tornare a segnare, come fatto all'esordio in viola al Franchi contro il Frosinone. Non c’è squadra che Andrea Belotti in carriera abbia incontrato più volte del Milan: ben 22. E non è male il conto dei gol realizzati: sono 6 finora (meglio ha fatto solo con Sampdoria e Sassuolo 9, Cagliari 8 e Udinese 7, però con molte meno presenze con tutte queste). 

Un gol atteso anche dai tifosi viola, che gli hanno riservato applausi scroscianti al momento della sostituzione al 90esimo proprio contro i giallorossi. Era il riconoscimento per essere stato il migliore in campo tra i suoi, aver servito l’assist a Mandragora e conquistato un calcio di rigore (poi sbagliato da Biraghi): Andrea Belotti è anche e questo, soprattutto questo, nei due mesi finora a Firenze, con i consueti slanci di generosità e di palloni e azioni per i compagni, tant’è vero che lo stesso allenatore siciliano l’ha schierato titolare in sei occasioni su sette in campionato, dopo il tempo (secondo) nel debutto a Lecce, e l’ha fatto iniziare dalla panchina soltanto a Budapest nell’andata contro il Maccabi Haifa. Lo riporta il Corriere dello Sport-Stadio. 

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