Comuzzo casca come un sacco di patate, Fagioli senza intuizioni. Attaccati con il vinavil al gol di Ranieri, ma la strategia della Fiorentina non è mai stata chiara. Ora serve cambiare copione

Attaccati col Vinavil al gol di Ranieri. Il gol della speranza. Il gol che ti allunga la vita. Praticamente con l’unico tiro in porta (non ricordo parate di Vieites) la Fiorentina si garantisce una partita aperta ad ogni risultato tra una settimana al Franchi. In caso di doppio svantaggio, soprattutto psicologicamente, il colpo sarebbe stato duro da metabolizzare.
Se Ranieri è il capitano coraggioso che si spinge nell’area avversaria e sfrutta un assist perfetto di Gosens, De Gea si conferma una molla tra i pali, cancellando a Bartra la soddisfazione di un gol l’unica volta che centra con efficacia la porta viola (in altre due occasioni aveva fatto sacramentare i propri tifosi).
Qual era la strategia dei viola non è chiaro. Beltran lasciato sostanzialmente da solo a rincorrere palloni irraggiungibili. Gudmundsson quasi sempre sulla linea di centrocampo, senza incidere. Un tran tran conservativo che non cambia ritmo neanche dopo i gol del Betis. L’entrata in campo di Kean offre una sponda più solida, ma i giocatori viola nell’area avversaria sono sempre una rarità: così è difficile creare pericoli.
Tuttavia questo era il primo atto. Tra una settimana si va in scena a Firenze, occorrerà cambiare copione. Speriamo che Palladino ne abbia uno buono nel cassetto. Intanto, di fatto, c’è già una finalista di Conference. Il Chelsea, come previsto. Ma di questo speriamo di avere motivo di preoccuparci in seguito.
De Gea – 7 – Si allunga in un nanosecondo e devia il malefico colpo di testa di Bartra. Imparabili i due gol.
Comuzzo – 4,5 – Cade come un sacco vuoto nel tentativo di placcare Bakambu. E non è l’unica incertezza.
Fagioli – 5 – L’interruttore “intuizioni” resta costantemente su off.
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