In attesa dell'ultimo esame per il ritorno in campo di Bove, la sua eventuale destinazione potrà essere solo all'estero: "Se il regolamento in Italia non cambia, sarà impossibile"

Il centrocampista della Fiorentina Edoardo Bove sta per lasciare il club viola per fare ritorno alla Roma. Nonostante ciò, il suo futuro potrebbe ancora essere sul campo: si attendono in giornata i risultati dell'ultimo esame decisivo per il suo possibile ritorno sul terreno di gioco. Si è parlato anche della possibilità di una permanenza in Italia, addirittura in viola, ma non è un'ipotesi possibile. Almeno secondo Massimo Grimaldi, presidente designato dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco) e direttore Cardiologia dell’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti di Bari.
“Bove potrà giocare, ma solo all'estero. Se non cambia il regolamento…”
Ecco le sue parole ad Adnkronos: “Bove potrà tornare a giocare, ma all’estero. In Italia, se non cambia il regolamento, difficilmente troverà un medico dello sport che gli conceda l’idoneità. Giocatore con il defibrillatore sottocutaneo è possibile, per ora, solo in campionati stranieri e solo laddove il regolamento stabilisce che è il calciatore ad assumersi la responsabilità di ogni potenziale rischio. Così funziona, ad esempio, in Premier League”.
E aggiunge: “Bove dovrà sottoporsi a controlli di routine ogni 3-6 mesi, tra cui holter cardiaco, ecocardiogramma, ecografia del cuore, visita e prove sotto sforzo di cuore e polmoni. Il defibrillatore classico è in grado di memorizzare eventi anche di 5 secondi, mentre il defibrillatore sottocutaneo ha qualche limitazione. Da qui la necessità di ripetere esami di diagnostica per immagini”.