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In una lunga intervista rilasciata a La Repubblica, il portiere della Fiorentina Bartolomej Dragowski ha rivelato alcuni retroscena della sua esperienza in viola: "Il primo anno avevo messo in conto che sarebbe stato di apprendimento per me. Dovevo entrare nei meccanismi. Dal secondo anno, però, mi sentivo pronto e invece mi sono accorto che ero il secondo portiere: questa cosa mi ha fatto un po’ arrabbiare. Ci sono rimasto male, ero deluso. Non sapevo cosa fare e per me è stato un momento molto duro. A quei tempi ero anche un po’ una testa calda. Ne sono venuto fuori con un percorso che ho intrapreso con uno psicologo polacco, che tutt’ora mi assiste. Mi ha aiutato a gestire meglio le mie emozioni, i miei pensieri. Non mi ha aiutato solo lui però. Anche il preparatore dei portieri Alejandro Rosalen Lopez, col quale ho un rapporto fantastico. Ci conosciamo ormai da cinque anni e quando vado all’allenamento riesco sempre a divertirmi.


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