Foto: Fanfani/Fiorentinanews.com
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Un giorno gli ultimi saranno i primi… E' stato un po' così il copione di Club Brugge-Fiorentina, con la squadra viola che ha visto protagonisti soprattutto tre elementi inaspettati in quel ruolo. Nzola, Beltran e Terracciano proprio ultimi non lo sono mai stati, ma per motivi diversi, sono finiti nel corso di questa stagione più volte nel mirino della critica.

Una classe operaia che ha portato la Fiorentina ad Atene grazie anche agli episodi sul campo belga. Nzola era finito ai margini per problemi personali, probabilmente legati a qualche ritardo di troppo agli allenamenti. Negli ultimi 114’ in campo spalmati su tre gare - le due col Bruges e quella col Verona - l’ex Spezia ha messo a referto un gol, un assist e si è procurato il rigore decisivo per la qualificazione europea. Al di là dei numeri, ha stupito la determinazione con cui è entrato in campo. 

Terracciano invece il campo non lo ha quasi mai lasciato. Qualche incertezza nelle puntate precedenti e una parata miracolosa al 95’, con cui ha evitato il gol di Vanaken e il nuovo vantaggio nerazzurro. 

E poi Beltran, chiamato a miglioramenti ma già un leader: la freddezza con cui il Vikingo si è assunto il rischio di battere il rigore-qualificazione a centimetri dai supplementari non solo è stata premiata ma ha consegnato idealmente all’argentino il titolo (fin qui) di capocannoniere viola in Conference. E adesso, dopo 531’ di digiuno, Italiano si attende i gol dell’ex River anche in campionato.

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