Con Palladino era tutt'altro che un fedelissimo, ma cosa ne penserà il nuovo allenatore? Richardson e il suo futuro con la Fiorentina

Che ne sarà di Amir Richardson? Immaginiamo non sia proprio questo il primo pensiero adesso in casa Fiorentina, ma mentre si attendono sviluppi nella ricerca del nuovo allenatore, proviamo a fare il punto su questo semi-oggetto-misterioso della stagione da poco conclusa.
La stagione di Richardson in pillole
Acquistato - a titolo definitivo - dal Reims per circa 10 milioni di euro, il centrocampista marocchino è stato tutt'altro che un fedelissimo per Palladino. Ma con la certezza che l'ex Monza non allenerà più i Viola, la sua posizione all'interno della squadra potrebbe mutare. Un solo lampo, in 39 presenze (considerando anche i - tanti - spezzoni giocati), quello che sarebbe poi servito per strappare i tre punti al Bologna nel 3-2 del Franchi. Troppo poco per un ragazzone che in Ligue 1 lasciava stupiti tutti gli allenatori avversari che affrontava. Certo, nella sua preparazione aveva inciso l'impiego alle Olimpiadi con il Marocco, ma acquisti (onerosi) del genere di solito non scaldano la panchina a Firenze. Non è conveniente. Per nessuna delle due parti.

Cosa ne sarà di Richardson?
A gennaio, tanto più, si era parlato di un suo possibile addio. C'erano state voci dalla Germania, ma il prestito non era un'opzione valida per la Fiorentina. Adesso, però, a centrocampo sono stati fatti fuori alcuni nomi della gestione Palladino, come Adli e Folorunsho, e il riscatto di Cataldi ancora in sospeso. Il classe 2002, insomma, potrebbe ritagliarsi un posto con il nuovo allenatore, giocandosi bene le sue carte in ritiro. La maggioranza dei tifosi probabilmente deve ancora capire quale sia il suo vero ruolo, se è una mezzala o un mediano. Se preferisce rincorrere o portare il pallone. Poiché, oltre ai suoi 197 centimetri, non ha messo in mostra proprio tutte le sue qualità. Magari Palladino non era riuscito a capirlo; magari Richardson deve giocare dietro alla punta e non lo sappiamo. Fatto sta che, in questa estate di nuove rivoluzioni, la sua partenza potrebbe passare decisamente inosservata. Un po' come il suo arrivo. Tocca a lui stabilire se gli sta bene continuare a guardare gli altri giocare.