Una Fiorentina senza futuro: Goretti ds ne è la conferma. L’ennesima occasione persa
“Come si cambia per non morire” cantava la Mannoia, ed il messaggio era molto semplice: a volte, per non farsi risucchiare dalla monotonia di situazioni in stallo, o magari per non rischiare di perdere un grande amore, siamo anche portati a mettere in discussione le nostre certezze, modificare i nostri principi, cambiare appunto. C’è da sperare allora che la Fiorentina, che di cambiare evidentemente non ha proprio intenzione, non paghi con la morte – calcistica, s’intende – questo suo modus operandi ormai scontato al punto che non viene neanche più voglia di sorprendersi, o di arrabbiarsi, o di chiedersi il perché.
L’ennesima soluzione interna
Che colpa ne ha Roberto Goretti? Assolutamente nessuna. Ma come già successo ad altri in passato, il nuovo ds viola (è ufficiale da questa mattina) diventerà la vittima d’una strategia societaria di cui Firenze, a più di sei anni dall’insediamento della proprietà americana, è ormai a dir poco stanca. Goretti è l’ennesima soluzione interna, l’ennesima conseguenza dell’incapacità di guardare oltre il proprio orticello. Giuntoli libero era l’occasione per fare un salto di qualità, o almeno provarci, e invece l’ex dirigente di Napoli e Juventus non è stato nemmeno contattato.
Nessun futuro
Si riparte da Goretti, da Galloppa almeno fino al Genoa, e da un nuovo allenatore che arriverà durante la sosta. Ma a prescindere da chi sarà, a prescindere da come proseguirà questo campionato ormai votato al raggiungimento della salvezza, la certezza è che la Fiorentina di Rocco Commisso non ha futuro. Non potrebbe essere altrimenti: lo dicono i fatti, i comportamenti, che parlano molto più chiaro di chi dall’interno del Viola Park continua a raccontarci storie a cui, francamente, abbiamo smesso di credere ormai da un po’.


