​​

L'ex allenatore della Fiorentina Cesare Prandelli ha commentato il momento difficile della squadra viola e i tanti cambiamenti in atto al Viola Park in un'intervista concessa al Corriere Fiorentino

La gestione di Pioli

Prandelli comincia analizzando cosa non ha funzionato durante l'ultima gestione tecnica prima dell'avvento di Vanoli: “Quando è arrivato Pioli mi sono detto “ok, è l’uomo giusto per fare le cose per bene”. Purtroppo alle prime difficoltà sono cominciati i problemi veri. Alla Fiorentina manca solidità. I dirigenti sono tutti brave persone, ma per gestire certe emergenze serve una struttura importante. Se hai investito sull’uomo e sull’allenatore, perché cambiarlo dopo poche partite? Pioli non può essere l’unico responsabile, ci sono giocatori per esempio che non si sono mai presi responsabilità di certi risultati. Manca cultura e a crearla deve essere la società”. 

2021

Poi ha aggiunto: "Non voglio tornare a quello che accadde nel 2021, ma di sicuro anch’io trovai grandi difficoltà: l’allenatore non deve essere mai solo. Manca senso di appartenenza forte, si parte da qui per avere una reazione. Va creata una cultura del lavoro, bisogna che tutti sappiano che la Fiorentina ha una storia importante. E quella storia non va dimenticata: per sapere dove vuoi andare devi sapere da dove sei partito".

Il nuovo arrivato

Vanoli? E' uno che ha fatto la gavetta, ha alle spalle campionati fatti bene. Ma ritorniamo al discorso di partenza: mi auguro non resti solo a gestire questa situazione perché altrimenti i problemi resterebbero gli stessi. Se riuscirà a essere unita, compatta la Fiorentina uscirà da questo periodo. Vedo analogie quando dopo aver perso a Livorno e con la penalizzazione di Calciopoli dissi “o ci aiutate o siamo nei guai”. L’ambiente fa la differenza, ma tutte le componenti devono far in modo che i pezzi vadano al posto giusto. Il potenziale c’è, perfino per puntare l’Europa".


💬 Commenti