Un tetto per il Franchi. Niente nuovo stadio per la Fiorentina, ma una valorizzazione dell'esistente, con un tocco di modernità. Ecco nel dettaglio la proposta fatta dai Verdi in merito.

Il calcio oggi più che mai coinvolge l’economia, la pianificazione urbanistica, l’educazione e molti altri aspetti della vita di una città. In quest’ottica, la politica non può limitarsi ad essere spettatrice ma deve intervenire direttamente nelle scelte che riguardano il calcio e la città. A Firenze abbiamo uno stadio che è un monumento, ma che al contempo ha delle criticità da superare. Noi Verdi proponiamo “Un tetto per il Franchi”. Un progetto, da realizzare attraverso un bando internazionale, come proponeva Bloomberg nel 2013, coinvolgendo architetti di fama mondiale. Un progetto che, pur tenendo conto dei vincoli architettonici, legati a torre di Maratona e scale elicoidali, renda lo stadio di Firenze più adeguato, comodo e moderno.

Questo progetto si contrappone all’idea di avere due stadi di grandi dimensioni a Firenze, uno privato e uno pubblico. Anche se negli ultimi dieci anni si è spinto in questa direzione, con scadenze per la presentazione della documentazione definitiva che venivano puntualmente disattese e slittavano di 12 mesi ogni volta, noi riteniamo che questa direzione presa sia sbagliata per molte ragioni.

Due stadi a Firenze rischierebbero di creare un caso “Flaminio” anche nella nostra città. Uno stadio poco utilizzato che tende a dequalificarsi;

L’area di Novoli è già sottoposta a molti attrattori di traffico (aeroporto, svincolo autostradale, polo universitario, palazzo di giustizia);

Il contorno di opere che gli investitori richiedono per sobbarcarsi i costi di costruzione (ettari di centri commerciali e alberghi) va nella direzione sbagliata: più consumo di suolo, più modelli di tipo consumistico non sostenibile;

La privatizzazione degli stadi porta anche a scacciare le persone meno abbienti dagli spalti, con accessi sempre meno alla portata dei ceti più bassi, come mostrano molti esempi, a partire dal Regno Unito.

Il nuovo Franchi non dovrà soltanto essere coperto e più fruibile ma deve anche essere uno “Stadio sicuro”: per andare incontro alle esigenze poste dal decreto Amato del 2007. Pertanto le opere del progetto internazionale includeranno anche interventi architettonici intorno allo stadio, per consentire, attraverso sottopassi e cavalcavia, un afflusso e deflusso ordinati, il posizionamento delle zone di prefiltraggio in modo che non debbano ogni volta comportare la chiusura di Viale Paoli e Viale Fanti.

Ma l’afflusso ordinato allo stadio sarà garantito anche dalla nostra idea di mobilità integrata, applicabile non solo alle partite ma a tutti i grandi eventi.
“Eventi senza inconvenienti” sarà il risultato del coordinamento dei vari soggetti in gioco: comune, Ataf, Ferrovie, Firenze parcheggi e AC Fiorentina collaboreranno per avere tariffe agevolate nei parcheggi di Libertà e Alberti presentando il biglietto, così come navette gratuite dai parcheggi allo stadio, e treni cittadini con provenienza da Piagge, Sesto, Sieci, per portare alla stazione Campo di Marte molti fiorentini, sfruttando le dieci stazioni di cui Firenze dispone.

Questo comporterà un miglioramento della vivibilità per gli abitanti di Campo di Marte, poiché alla nuova offerta di mobilità integrata potrà finalmente abbinarsi una politica sanzionatoria contro sosta selvaggia e in generale non rispetto del codice della strada.

Un tetto per il Franchi, stadio sicuro e mobilità integrata, porteranno finalmente Firenze a vivere gli eventi sportivi come nelle più avanzate città europee.

Il Franchi ristrutturato così come visto dall'architetto Camilla Ammannati

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