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Dopo l'anteprima di questa mattina, questo il resto dell'intervista di Andrea Tarozzi, vice allenatore di Stefano Pioli alla Fiorentina, a Radio Bruno. Queste alcune delle sue parole sul suo passato a Firenze:

“Per i momenti vissuti a Firenze, questa città la considero come una seconda casa per me. Passare dai campini al Viola Park? Avevo già visto l’impianto perchè ero venuto a vedere qualche partita della Primavera, però da quando ci allenavamo ai campini va sottolineato che le strutture sono molto cambiate: adesso siamo in un paradiso terrestre, è un posto fantastico dove lavorare”

“Firenze e i fiorentini sono incredibili: ricordo ancora il mio arrivo dal Bologna”

Un pensiero anche su Firenze: “E’ una città sempre stupenda, oltre che una piazza molto calda sempre al fianco della squadra viola. Devo dire che qui avevo lasciato tanti amici, 5 anni in viola sono stati molti. Nonostante all’epoca arrivassi da Bologna, in un periodo in cui la rivalità con i rossoblu era molto accesa, i fiorentini mi accolsero molto bene. Come allora anche adesso sento tanto affetto da parte loro, e questo è molto gratificante per me: vuol dire che ho lasciato un buon ricordo, che quello che io ho di loro è uguale a quello che loro hanno di me”.

“Ulivieri l'allenatore che mi ha fatto maggiorente crescere”

Un’analisi anche sugli allenatori piu importanti per la sua carriera da calciatore. “Mazzone non ho fatto in tempo a conoscerlo, ero ancora troppo giovane. Ulivieri invece è stato importante per me, mi ha allenato per tanti anni quando ero ragazzino. Mi ha insegnato tantissimo dal punto di vista calcistico ma devo ammettere che mi ha fatto crescere molto anche come uomo: con lui ho fatto talmente bene che alla fine venni acquistato dalla Fiorentina, il lavoro con lui mi è servito molto”.

“Sono stato sfortunato a non giocare con Baggio, ma a Firenze trovai Batistura e Rui Costa”

Un commento anche sul suo arrivo a Firenze negli anni novanta: “Sfortunatamente mi persi l’occasione di vivermi Baggio a Bologna, ma allo stesso tempo ho trovato Batistuta, Rui Costa e tanti altri giocatori di spessori. Roberto è molto legato a Firenze e alla Fiorentina, me lo ha sempre detto. Tutt’ora quando leggo una sua intervista trovo sempre riferimento ai viola. Malesani? E’ stato forse un rivoluzionario dal punto di vista tattico. Dopo che ci erano stati gli anni del 4-4-2 di Sacchi con lui si inizio a parlare di 3-4-3: era uno degli allenatore che faceva maggior tattica negli allenamenti. Con lui giocavo esterno a tutta fascia oppure, soprattutto nei minuti finali delle partite, come centrale a destra”.


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