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Il designatore degli arbitri Gianluca Rocchi ha parlato a OpenVar del mancato calcio di rigore assegnato alla Fiorentina nella partita contro il Lecce per un presunto fallo su Ranieri verso il tramonto della gara. 

Le parole di Rocchi

"Rapuano in campo vede una cosa più grande ed evidente pertanto decide. Credo sia giusto farglielo rivedere perché la decisione è diversa da quella che in realtà è, siamo difronte a un contatto e non certo a un fallo. Qui si può discutere l'autosgambetto di Ranieri è provocata da un contatto precedente e quindi ci sono pareri discordanti anche su questo, ma è veramente poco per concedere un calcio di rigore. Detto ciò, ricordiamoci che la decisione finale spetta all'arbitro e non al VAR. Visto che chiediamo qualche revisione in più all'arbitro, dobbiamo essere pronti a fargliele fare in tranquillità. Le scene che ho visto su questa revisione non sono assolutamente quelle giuste, se si porta un arbitro sotto questo tipo di pressione, la decisione finale non è senz'altro quella più lucida. Non dico la più corretta, ma la più lucida, che è quella che a noi ci interessa. E ai miei raccomando fortemente di essere rigidi severi con chi non mantiene questo comportamento perché se noi continuiamo ad accettarli il problema diventa più grande di quello che è. In questo caso con i miei mi sono arrabbiato tantissimo, non per il rigore perché per me hanno lavorato bene per quanto mi riguarda, sia come metodologia e soprattutto come procedura, ma non sono accettabili queste situazioni. Capisco il momento di difficoltà capisco chi sta perdendo una partita e si gioca magari anche il posto, capisco tutto perché sono un uomo di calcio, ma dovete anche capire che un arbitro davanti al monitor pressato in questa maniera non è lucido Non dico che sia giusta o sbagliata la decisione ma questi ragazzi hanno bisogno di tranquillità la otteniamo non parlando di loro". 

Le parole su Ranieri

"lo ribadisco che quella fascia ha un'importanza strategica, per noi è fondamentale. I capitano devono essere il simbolo della squadra, del club e rappresentano un popolo. Per cortesia, a chi indossa la fascia, io chiedo massima collaborazione. Posso capire che ci sia una cosa che non ti torna, in quel caso devi e puoi chiedere all'arbitro, siamo aperti al dialogo ma un conto è dialogare un conto è aggredire gli arbitri. Il rischio non è di dire corretto o sbagliato, ma che l'arbitro non sia lucido".


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