Baldini: "Dopo la chiamata dell'Italia sono andato al cimitero a parlare con mio padre. Vincere Europeo e Olimpiadi? Il sogno non è qualcosa di reale ma metafisico"

A TMW Radio ha parlato Silvio Baldini, da poco allenatore dell'Italia Under 21. Il vulcanico tecnico toscano ha spaziato tra vari aspetti della sua nuova avventura da commissario tecnico azzurro, toccando varie tematiche e concentrandosi anche su alcuni singoli.
‘Non ci speravo più nella chiamata dell’Italia, poi…'
"La chiamata dell'Italia? Lo speravo ma non ci credevo più, vista anche l'età. Però si vede che il destino ci ha messo lo zampino. E il presidente Gravina, anche in un momento di difficoltà, ha avuto il coraggio di fare una scelta di un tecnico con le mie caratteristiche. Spero di ripagarlo. Avere coraggio in un momento di difficoltà non è facile. Sono emozioni forti. Posso solo dire che il giorno dopo sono andato al cimitero a parlare con mio padre...Meritava che uno dei suoi figli facesse qualcosa per cui sarebbe stato orgoglioso".
‘Fare il selezionatore è diverso che fare l’allenatore'
"Sono due cose diverse. Fare il selezionatore devi sintetizzare in pochi allenamenti tutto quello che devi fare. E poi hai un solo giorno tra la prima e seconda partita. Devi sintetizzare quello che serve per affrontare due partite. Quindi devi fare cose semplici, nella maniera che i ragazzi possano capire che lì hanno la possibilità di esprimere il proprio talento. Devono avere il coraggio di tirare fuori le loro capacità tecniche e morali. Sono rimasto sorpreso dalla bravura dei ragazzi che ho avuto a disposizione a settembre per le due gare contro Montenegro e Macedonia del Nord, perché i loro tecnici sono stati bravi a prepararli. Sapevano già cosa stavo dicendo loro".
"Camarda ha giocato una partita e ha avuto una commozione celebrale. Gli hanno dato riposo per 10 giorni ed era convocato per l'U21. Mi ha telefonato, dicendomi che era dispiaciuto e sperava che ci fosse un'altra occasione. Questo dice che questo ragazzo ha avuto un atteggiamento, anche come persona, importante. Ci tiene anche come persona a questa maglia. E questo mi ha fatto capire che i giovani oggi hanno tanti vizi perché glieli diamo noi e gli diamo la colpa. Pio Esposito? Sarebbe un valore aggiunto, ma visto che è bravo deve andare nella squadra maggiore. Noi dobbiamo preparare questi ragazzi per esprimere il loro talento e andare in Nazionale maggiore. Siamo un serbatoio, non siamo più una squadra per fare esperimenti".
"Tutte le persone hanno due soluzioni in testa e dare un senso alla nostra vita. Vogliamo vincere Europeo e Olimpiadi? Il sogno non è un qualcosa di reale ma metafisico. Se non abbiamo i sogni, non abbiamo scopi nella nostra vita. Poi ovvio che serva la concretezza per realizzarli. La realtà è talmente difficile da affrontare che uno, se non sogna, non la può affrontare. Se non sogno, la mia vita è finita. Non voglio nascondermi, voglio provarci invece che essere nulla".
"Secondo me ci sono tanti giovani fortissimi in A, che hanno le possibilità di diventare grandi giocatori. Se tutti vengono con lo spirito di Camarda, non ce n'è per nessuno. Io giocatori che non credono in quello che gli propongo non mi interessano, ma questi ragazzi finora mi hanno fatto capire che ci credono. E credo che riusciranno a giocare tutti in Serie A".