Mandragora in campo. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com
Mandragora in campo. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Squalifiche, infortuni, imprevisti, affaticamenti. Le defezioni per una squadra come la Fiorentina che ogni stagione gioca decine e decine di partite, purtroppo, sono all'ordine del giorno. Tra gli indisponibili attualmente c'è anche Lucas Martinez Quarta, alle prese con fastidiosissimi problemi ai reni. 

Italiano non rischia: fuori Ranieri, dentro… Mandragora

E così da due partite a questa parte la coppia di difensori centrali obbligatori per Vincenzo Italiano è Ranieri-Milenkovic. L'allenatore viola poco dopo l'intervallo, capito anche l'andazzo di un arbitraggio totalmente impazzito, ha preferito non rischiare gli ammoniti, puntando sul mantenere la superiorità numerica. Fuori Ranieri dunque, che aveva preso il giallo dopo appena 7 minuti. Al suo posto… Mandragora. Il centrocampista ex Torino si è infatti posizionato al fianco di Milenkovic per guidare la difesa e, tutto sommato, se l'è anche cavata nell'inedito ruolo. I più si sono stupiti nel non vedere Comuzzo in campo, quarto difensore della Fiorentina dopo l'addio di Mina a gennaio. 

Pochi minuti e poca esperienza: il ragazzo si farà, ma servono tempo e partite giuste

A frenare l'allenatore viola dal puntare sul giovane classe 2005, più che l'affidabilità è stata probabilmente la poca esperienza con i grandi e il basso minutaggio giocato fino ad adesso in prima squadra. Poco più di 90 minuti suddivisi in 4 partite, quasi tutte vinte con margine (eccezion fatta contro il Bologna al Franchi).  Serve calma e serve tempo per inserire i giovani, la partita nervosa di sabato poteva essere un'arma a doppio taglio per il suo utilizzo. 

E la mente torna a un precedente

Eppure mancava un solo difensore a Italiano, in una situazione che, anche con una sola defezione, si può definire di emergenza. E la mente torna a quella tragica Basaksehir-Fiorentina di due anni fa terminata 3-0, con Amrabat schierato centrale difensivo dall'inizio. In panchina c'erano Ranieri e Krastev, con il primo eletto quarto centrale alle spalle di Igor, Martinez Quarta e Milenkovic dopo un'estate che lo aveva visto ai margini della rosa (in quella partita il serbo e l'argentino non erano disponibili). La crescita di Ranieri, poi, la conosciamo tutti. Ma è stata graduale e gestita nel modo corretto. A Comuzzo l'augurio di ripercorrere le orme del compagno, ma il tempo gli è amico. Senza contare che Ranieri al momento dell'esplosione in viola aveva già fatto diversi anni di prestito e esperienza anche nelle serie minori, cosa che manca al classe 2005 viola. 

Qualcosa, forse, non era chiaro 

Alla Fiorentina deve essere sfuggito qualcosa durante il mercato e una sottrazione che non deve essere stata molto chiara: tre centrali a disposizione meno uno, fa due, che è il minimo indispensabile per schierare una squadra in campo. E la stagione è ancora lunga. Lunghissima e ricca di impegni probanti e dispendiosi, sul piano fisico ma anche mentale. 

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