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Christian Riganò saluta i tifosi viola. Foto: Luca Fanfani/Fiorentinanews.com
Christian Riganò saluta i tifosi viola. Foto: Luca Fanfani/Fiorentinanews.com

Di centravanti e di spazi da condividere se ne intende Christian Riganò, che ha commentato l'opzione del doppio centravanti al Corriere Fiorentino, lanciando anche un'altra idea tattica:

"In due è meglio? In linea di massima sì ma bisogna essere molto chiari su come dividersi il campo, vanno trovati i movimenti giusti, quella sincronia e quella sintonia che ancora non vedo tra Kean e gli altri partner d’attacco, che siano Piccoli o Dzeko.

Se Kean ne soffre? Assolutamente no. Il ragazzo è intelligente, mi piace nei suoi atteggiamenti e non esiste che un calciatore, a qualsiasi livello, avanzi pretese del genere. È vero, le cose migliori per ora le ha fatte vedere nel primo tempo con la Roma, ma aveva una squadra che dietro macinava gioco. Forse c’è un po’ troppa attenzione su questa storia che Moise abbia bisogno di spazi larghi per dare il meglio. E allora in Nazionale con Retegui, che non è certo un trequartista o un attaccante d’appoggio?

Se proprio si decide di rinunciare a Piccoli o Dzeko accanto a Kean, e a me comunque dispiacerebbe, avrei un’altra soluzione in testa. Difesa a quattro, non importa con chi, ma in questo modo saremmo più coperti. Poi due centrocampisti di peso in mezzo al campo, che potrebbero essere Mandragora e Sohm, e dietro a Kean tre costruttori di gioco. I nomi? Da destra a sinistra: Gudmundsson, Fagioli, Fazzini, tutti al servizio di Kean, ma in grado anche di poter incidere individualmente".


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