“Sousa non è allenatore facile da accontentare. Dalle ‘omelette con le uova che abbiamo’ e la polemica con la Fiorentina all’abbandono della Polonia per il progetto del Flamengo”

Sul proprio blog ‘La gabbia di Orrico’, l’esperto di tattica Michele Tossani ha effettuato un’analisi riguardanti vari aspetti sull’impatto alla Salernitana dell’ex allenatore della Fiorentina Paulo Sousa.
“Ad ogni incontro con i media l’ex allenatore di Fiorentina, Polonia e Flamengo ha parlato di calcio a trecentosessanta gradi, spiegando la propria filosofia calcistica e ammettendo di apprezzare quando gli viene concessa l’opportunità di trasmettere e condividere il suo pensiero tecnico e tattico.
Tutte le conferenze precedenti o successive alle gare sono state occasione per cogliere qualcosa del modello di gioco dell’ex centrocampista di Juventus e Inter. Sousa ha parlato di un concetto chiave nel modello portoghese della Periodizzazione Tattica, vale a dire l’allenamento globale con orientamento tattico. La squadra deve essere corta e applicare, sia a livello collettivo che di reparto, i principi e sub-principi del calcio di Sousa. L’idea per Sousa è di difendere attaccando con la palla: se attacchi con una struttura ben definita poi sei organizzato per difendere”.
“Dato l’organico a disposizione la sua Salernitana non ha sempre avuto il controllo del pallone, ma ha comunque cercato in ogni partita di dettare il contesto tattico, con e senza palla. In questo senso, in possesso la compagine granata ha sfruttato le capacità palla al piede del portiere Guillermo Ochoa per attuare una costruzione elaborata in grado di manipolare il sistema difensivo avversario, soprattutto contro avversarie che alzavano la pressione”.
“In fase difensiva l’idea è di essere sempre aggressivi, tanto con un blocco alto che in situazioni di blocco medio o basso. La priorità è sempre il controllo dello spazio, sia quello davanti sia quello alle spalle dell’ultima linea di difesa. Non sempre in verità la pressione della Salernitana è stata efficace e questo era un problema che si riscontrava anche nella precedente gestione tecnica”.
“Da un miglioramento della fase di non possesso dovrà passare il prossimo step per la Salernitana per compiere un ulteriore salto in avanti che consenta ai granata, nella prossima stagione, di arrivare più rapidamente alla salvezza. Per centrare questo obiettivo si dovrà fatalmente passare da un mercato adeguato alle ambizioni di un club in ascesa. Proprio questo sembra al momento il punto di maggior distanza fra Sousa e la dirigenza campana”.
“La volontà del tecnico è ovviamente quella di mantenere in organico i pezzi pregiati, andando alla ricerca di profili utili per il modello di gioco proposto e in linea con il budget societario.
Non sarà facile accontentare Sousa. Stiamo fra l’altro parlando di un tecnico che, durante la sua precedente esperienza italiana (a Firenze) ebbe a polemizzare con la società per una mancata campagna di rafforzamento invernale (celebre il suo ‹‹dobbiamo fare l’omelette con le uova che abbiamo››), così come successivamente non ha avuto problemi ad abbandonare un progetto (Polonia) per un altro più affascinante (Flamengo)”.
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