Ferrari Direttore Generale

Il direttore generale della Fiorentina va all'attacco in Senato, esprimendosi ampiamente sul tema stadio Artemio Franchi durante un'audizione relativa alle Prospettive di Riforma del Calcio Italiano, a cui era presente anche l'ad del Bologna Fenucci.

‘Situazione paradossale a Firenze sul fronte stadio’

“Ringrazio per l'opportunità di venire qui e farmi ascoltare. A Firenze stiamo vivendo una situazione paradossale. Abbiamo un presidente arrivato nel giugno 2019 che voleva fare uno stadio di proprietà, abbiamo presentato un progetto la Soprintendenza ci ha negato la fattibilità del progetto presentato. Abbiamo seguito il Comune che ci ha portato su aree da bonificare e rimettere a posto, abbiamo abbandonato le soluzioni perché non erano fattibili sul piano economico e funzionale. Siamo andati a cercare terreni fuori Firenze, a Campi Bisenzio, dove la politica locale non ci ha aiutato a trovare soluzioni infrastrutturali che servono fuori dallo stadio, dalle strade alle uscite autostradali, ai parcheggi alla tramvia”. 

‘Lo stadio perderà posti e non sappiamo dove giocheremo nel 25-26’

“Abbiamo ripiegato sempre su consiglio del Comune di Firenze sul rifacimento di uno stadio di atletica per poi sentirci dire che non si poteva toccare dal presidente della Regione, poi siamo finiti a conoscere il Franchi come destinato a diventare un monumento riconosciuto dal Ministero della cultura. Il sindaco di Firenze è stato molto bravo a ottenere un finanziamento per poter riammodernare questo monumento, renderlo funzionale e operativo, sono arrivati 130 milioni per il progetto ma ne mancano 100 e oggi non ci sono. Sono iniziati i lavori il primo di giugno e ci troviamo con uno stadio che passa da 34 a 22 mila spettatori, un danno economico da 9 a 13 milioni, non abbiamo la certezza di dove giocheremo nella stagione 2025-2026". 

"Abbiamo potuto fare solo un anno di convenzione perchè lo stesso comune ci ha detto che non aveva certezze a riguardo, i soldi ad oggi non sono stati trovati. Abbiamo anche mandato una lettera per interrompere i lavori. Questo è ciò che succede ad un imprenditore italo americano che torna in Italia e mette in 5 anni circa 440 milioni tra Viola Park Fiorentina e spese di gestione, e si è trovato di fronte a forti difficoltà nel poter realizzare una struttura essenziale per chi fa calcio come lo stadio”.


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