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Quando un giocatore della Fiorentina viene convocato in Nazionale, nei tifosi si fronteggiano due stati d'animo: l'orgoglio e la preoccupazione. Orgoglio nel vedere qualche schizzo di viola sull'azzurro dell'Italia. La preoccupazione che il giocatore possa stancarsi e perdere energie per il campionato o, peggio ancora, infortunarsi come è accaduto a Gudmundsson.

Allora meglio se resta in panchina? No, nemmeno questa è una soluzione. Perché magari ne guadagna la condizione fisica ma ne risente il morale.

Bollino Blu

Inoltre se da un lato la convocazione in Nazionale è una sorta di “bollino blu” Chiquita, che certifica la qualità “dieci e lode” del giocatore (anche se a volte c'è anche qualche “bollino” distribuito a casaccio), dall'altra toglie all'allenatore una delle pedine principali nella preparazione alle gare di campionato. 

Toccasana

Maglia azzurra, gioie e dolori, insomma. Tuttavia stavolta le prestazioni in Nazionale potrebbero essere il toccasana per rinvigorire la vena realizzativa di Moise Kean, traballante in questo avvio di stagione.

E ora centrare la porta anche in campionato

Il centravanti della Fiorentina ha segnato tre gol in due partite ed è apparso in alcune progressioni incontenibile per gli avversari. La “forza bruta” in campo (calcisticamente parlando) non gli ha mai fatto difetto, il collimatore, invece, finora era apparso da ricalibrare. 

Ora c'è da centrare la porta anche in campionato. Quale miglior occasione di sabato contro i campioni d'Italia?


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