No, non è andata così male come sembra. Fiorentina, adesso c'è una settimana da cuori forti: la via tracciata da Luca Ranieri

Finalmente, dopo tre anni di partite mediocri e avversari non all'altezza, la Fiorentina ha disputato la miglior gara della sua storia in Conference. Ci voleva una squadra spagnola, ci voleva il Betis di Pellegrini, ma ciò che conta è che al Benito Villamarìn (e da casa) si sono divertiti tutti. Sugli spalti il tifo è stato incessante - anche quello dei tantissimi Viola a Siviglia - e lo spettacolo in campo non è mancato. Le accelerazioni di Antony e Abde, la classe eterna di Isco, ma anche i tocchi di palla di Gudmundsson e la grinta di capitan Ranieri. Betis-Fiorentina non è stata una partita da Conference League. E già questo può rappresentare un traguardo per Palladino.
E' ancora tutto in ballo
In tanti hanno criticato il tecnico per aver messo in campo Kean dall'intervallo, ma nonostante qualche scelta rivedibile (come quella di forzare Cataldi dopo il lavoro personalizzato di mercoledì, ndr) la Viola è stata all'altezza dell'avversario. E chi dice che poteva finire 3-0 ha ragione quanto chi pensa che il Betis non sia superiore alla Fiorentina. Fornals, che ce l'aveva “alzata” in faccia a Praga, ha lasciato aperto il discorso per Breslavia, così come il solito De Gea su Bartra. Questa squadra concede tanto, c'è poco da dire, ma la reazione che c'è stata dopo il 2-0 non era affatto scontata. Ancora trascinati da Mandragora e Gosens, i due pilastri in questo momento, alla Fiorentina mancano solo i gol di Gudmundsson. L'islandese è stato “in palla” tutta la partita, tanto da arrabbiarsi non poco al momento del cambio. Ma c'è ancora tempo per incidere.
Una settimana da cuori forti

Adesso Roma e poi di nuovo Betis, con la consapevolezza che al Franchi la Fiorentina è un'altra squadra. Ritrovare la rete per Kean all'Olimpico sarebbe propiziatorio per provare a ribaltare il risultato come fatto col Panathinaikos. Quando c'è da lottare, questo gruppo non si tira mai indietro, specie nei cosiddetti big match. E, vista la gara d'andata, si prospetta un'altra battaglia a Firenze. Basta poco, non è così impossibile come può sembrare. Certo, arrivare al ritorno con un pareggio sarebbe stato un altro paio di maniche, ma il “fattore gol” non è mai mancato a questa formazione. Ci aspetta una settimana per cuori forti, come quello di Luca Ranieri.