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Il Real Betis superiore alla Fiorentina? Forse sì. Di molto? Sicuramente no. La sensazione è che il ritorno da Siviglia per la squadra viola sia molto meno amaro rispetto all'ultima volta, quando nel 2015 la formazione di Montella usciva dal Sánchez-Pizjuán con le ossa rotte e con un 3-0 che lasciava poche speranze in vista della semifinale di ritorno di Europa League al Franchi. 

Questa volta “si pole” per davvero

Nonostante l'ampio risultato da recuperare, il tifo fiorentino tirò fuori il famoso “Si pole”, motto verso una sperata rimonta che poi così tanta fortuna non portò. Al ritorno fu 0-2 per i biancorossi e finale sfumata. Questa volta la Fiorentina “pole” per davvero. Perché sì, il Betis davanti fa paura, ma dietro qualcosa concede e anche ieri in un Benito Villamarin da brividi non si è dimostrato imbattibile. 

Qualcosa il Betis ha perdonato, ma anche la Fiorentina ha avuto chance

Qualcosa i biancoverdi hanno perdonato ai viola, con il solito De Gea a fare il lavoro sporco tra i pali e a salvare più volte il risultato. Ma anche la formazione di Palladino davanti ha avuto chiare occasioni da gol, con i colpi di testa di Mandragora nel primo tempo e di Gosens nel secondo che hanno fatto la barba al palo. 

A Siviglia senza i migliori. Ma a Firenze…

E così tra meno di una settimana sarà ritorno al Franchi. Sempre a metà per l'ormai caratteristico cantiere, ma pieno per quanto possibile. Biglietti andati sold out. Non saranno i 60mila del Villamarin, ma i 22mila di Firenze si faranno sentire nello stesso modo. Di questo ne siamo certi. L'obiettivo per Palladino è recuperare al meglio sia Kean (ieri sera subentrato a inizio secondo tempo) che Dodo (alle prese con il recupero post intervento per l'appendicite). Due nomi mica da nulla. Anzi, due dei migliori. E con loro due in forma per il ritorno il risultato di ieri sera sembra meno amaro rispetto alla sconfitta maturata. 

Il terzo “da recuperare”

C'è un terzo nome, che si aggiunge alla lista dei “da recuperare”. Corrisponde al nome di Nicolò Fagioli. Da quando i giornali lo hanno ributtato vigliaccamente in mezzo alla vicenda scommesse alla quale è legato, il centrocampista viola sembra aver perso serenità e lucidità. Nelle ultime partite è sempre stato sottotono, anche a Siviglia. Serve ritrovare anche lui, più mentalmente che fisicamente. perché ha ampiamente dimostrato di essere l'arma in più per la Fiorentina. E in questo il gruppo viola può fare tanto. 

P.S. Solo per scaramanzia, evitiamo altri riferimenti al motto citato in precedenza. Il significato e la speranza rimangono: sì, la Fiorentina può agguantare la terza finale consecutiva di Conference League 


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