Polverosi sta con Pioli: "Dura tenere 27 milioni in panchina ma per ora è giusto non vedere Kean con Piccoli"

La querelle post Vienna tra attacco a due o a uno, tra Pioli e Dzeko, tiene banco nell'editoriale di Alberto Polverosi sul Corriere dello Sport:
"Edin dice che si può giocare anche con due punte, ma probabilmente nemmeno lui intende due centravanti perché egli stesso, nonostante abbia una carriera strapiena di gol, non si può oggi considerare una prima punta. Dzeko può giocare sia con Kean che con Piccoli e, modificando il suo lavoro, anche con Gudmundsson.
Pioli dice che per ora due punte vere è meglio di no. Ha ragione. Due punte vere, due centravanti veri, sono Kean e Piccoli che come coppia hanno fatto poco, molto poco. Quando l’allenatore li ha schierati insieme non c’è stata intesa. L’equivoco è nato perché Kean, con un centravanti che sa fare anche la seconda punta, ovvero Retegui, ha impressionato in Nazionale. Ma Retegui ha ben altre caratteristiche rispetto a Piccoli, acquistato dalla Fiorentina. Pur immaginando che tenere in panchina un giocatore pagato così tanto non sia una gran cosa per la Fiorentina, siamo rimasti stupiti quando Pioli li ha messi uno accanto all’altro, a Torino, col Como, nel secondo tempo col Napoli e con la Roma. Considerazione finale: seguendo il pensiero di Pioli, per un po’ di tempo non vedremo più Kean e Piccoli insieme, non vedremo Gudmundsson alle spalle di Kean e Dzeko o di Dzeko e Piccoli, ma vedremo Kean o Piccoli con Gudmundsson o con Dzeko. Ora è giusto così".



