Palladino è la misura della vera ambizione di questa società. E menomale che gli è stato rinnovato il contratto

Una prestazione indecente della Fiorentina. Figlia di una squadra ancora con le orecchie basse per l’eliminazione dalla Conference alla quale l’allenatore non ha saputo ridare la carica (meno male che gli è stato rinnovato il contratto fino al 2027).
Squadra indecente
Una prestazione indecente figlia di una squadra messa in campo senza alcuna logica, evirata di ogni attributo offensivo. Se hai fuori gioco i due attaccanti titolari (Kean e Gudmundsson) e anche il sedicente attaccante di scorta (Zaniolo), come si fa a lasciare solo soletto Beltran affiancandogli non si sa bene se Richardson, Ndour o Fagioli, col risultato che non lo affianca nessuno? Cosa ci fanno in panchina Caprini e Rubino? Quale cataclisma calcistico avrebbe convinto l’allenatore a madare in campo i due giovani attaccanti? (meno male che gli è stato rinnovato il contratto fino al 2027).
Palladino come termine di misura della società
Palladino (meno male che gli è stato rinnovato il cotratto fino al 2027), con la sua insulsaggine tecnica, la sua irrilevanza nel corso delle partite, la banalità che talvolta sfocia nel ridicolo dei commenti alle sconfitte, è la misura della vera ambizione di questa società ricca di presunzione e poverà di competenze: la mediocrità sempre e comunque. Amen.
Contentatevi dei voti, i giudizi, soprattutto i più duri, andrebbero girati a chi sta in panchina, a chi ha scelto chi sta in panchina, a chi ha confermato chi sta in panchina.
I voti
Pongracic – 4
Marì – 3
Richardson – 2
Ndour – 1
Allenatore: Palladino – 0
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