Mandragora, il normal-one che incanta da sempre Pradè. La Fiorentina blinda il suo leader anti salto di qualità
Un po' come andato in scena un annetto fa con Kouame, anche l'avvio di questa stagione ha offerto la blindatura di un giocatore tradizionalmente nelle grazie di Daniele Pradè ma simbolo anche di una Fiorentina normale, la Fiorentina che non si è mai spinta oltre il sesto/settimo posto. Svettando magari in Conference ma di rado nei contesti che contavano. Il rinnovo ormai prossimo all'ufficialità di Rolando Mandragora rappresenta tutto questo.
Un calciatore che Pradè ha avuto come proprio ‘pallino’ un po' da sempre, ‘riuscendo’ a portarlo a Firenze poi nell'estate in cui c'era da sostituire Torreira. Rolly di per sé non ha mai svettato in oltre tre anni, se non nei quattro mesi conclusivi della scorsa stagione, salvo poi riappiattirsi su una normalità esasperante. A San Siro, per restare al presente, è stato scherzato da Sucic in occasione del raddoppio ma in generale è quel calciatore che non sai mai se debba darti un contributo in costruzione o in interdizione.
Un singolo che in un contesto realmente ambizioso dovrebbe rappresentare un'alternativa e non certo un leader intoccabile: d'ora in avanti diventerà invece un pezzo da novanta anche come peso sul monte ingaggi. Un calciatore che non ha mai garantito alcun salto di qualità diverrà ancor più simbolo della Fiorentina. In piena sintonia con l'attuale gestione.


