"Eppure a fine estate erano tutti contenti del mercato viola". Un luogo comune che nulla ha a che vedere con i giudizi attuali sulla Fiorentina

L'avvio da record, ma in senso negativo, della Fiorentina ha fatto riemergere le classiche, vecchie, considerazioni legate al mercato, inevitabilmente soggette a mutazione via via che poi dall'astratto dei voti si passa al concreto del campo. E qui ecco un altro classicone, che si rifà all'entusiasmo, vero o presunto, per un mercato da oltre 90 milioni spesi. Anche quello un record della gestione Commisso, ma che rischia di legarsene un altro se Pioli non invertirà la marcia: quello per il maggior spreco di risorse degli ultimi anni.
La Fiorentina ha riscattato correttamente sia Fagioli che Gudmundsson, ha rinnovato Kean e De Gea, confermato Gosens e investito (magari troppo) su calciatori da organico e prospettiva come Sohm, Piccoli e Fazzini. Tutte mosse di per sé anche apprezzabili ma che messe insieme non stanno dando alcun risultato: per questo poi, chi vien chiamato in causa con sempre maggior frequenza è colui che dovrebbe tessere la tela generale, operando da anni sul mercato. E che invece negli ultimi anni ha spesso costruito rose incomplete o disomogenee.
Insomma, il fatto che a fine mercato potesse esserci soddisfazione non esclude da rivalutazioni a posteriori ciò che non si sta dimostrando per come sembrava. Con buona pace di chi proprio non tollera la minima critica o pensa che il cambio di giudizio sia vietato: la Fiorentina presa nel suo insieme (che è quello che conta) è ad oggi peggiore di quanto le singole operazioni raccontavano. A conferma della futilità dei voti e dei facili entusiasmi d'agosto.