“L’attacco fa vendere i biglietti, ma la difesa fa vincere le partite”. Così recita un vecchio, e famosissimo, detto dell'allenatore di football americano John Madden. 

A tal proposito la Fiorentina, a pochi giorni dalla fine del calciomercato, vive un dualismo particolare. La difesa è stata certamente migliorata, visto l’innesto di Martinez Quarta dal River Plate, che di fatto sostituisce Ceccherini nel reparto difensivo a disposizione di mister Iachini. La tutt’altro che scontata permanenza in viola di PezzellaMilenkovic completano un reparto che verosimilmente risulta tra i migliori di tutta la Serie A, visti anche i numeri che vantava la Fiorentina nelle partite del post Covid19. Dunque per vincere le partite serve una buona difesa come recita Madden, ma per vendere i biglietti (anche se in questo periodo sembra un paradosso) servono gli attaccanti, quelli che fanno gol. 

La Fiorentina deve ancora sbrogliare il rebus attaccante, avendo a disposizione tre giovani che hanno ancora tutto da dimostrare. Una sana concorrenza può giovare alla squadra di Commisso, anche se nella testa di Iachini ce n’è uno che sembra essere leggermente in vantaggio sugli altri due. Parliamo di Vlahovic. Il serbo ha fatto intravedere doti fuori dal comune, siglando gol non affatto banali, come quello contro l’Inter al Franchi, o quello al San Paolo contro il Napoli, solo per citarne due. Poi la brutta gara a San Siro di qualche settimana fa, condita dalle critiche e dalle voci di mercato sembravano allontanare definitivamente il classe ‘00 dalla Fiorentina. Nonostante tutto però la società ha creduto in lui, Pradè per primo ed ecco che ad oggi il peso dell’attacco ricade in gran parte su di lui. 

È stata la scelta giusta puntare sul serbo? Doveva esser mandato a giocare in una piazza più tranquilla per farsi le cosiddette ‘ossa’? Il verdetto lo lasciamo ai posteri. Solo il rettangolo verde chiarirà tutti i dubbi del caso. La paura è che Vlahovic non faccia un percorso calcistico simile a quello di Rebic. Il croato infatti è esploso definitivamente una volta lasciata la casacca viola. Per il serbo non  dovrà esser commesso lo stesso errore. Il futuro è imprevedibile si sa, i giochi ormai sono chiusi, le scelte sono state fatte. Manduzukic rimane sullo sfondo, Pradè ha smentito un ritorno della società sul mercato degli svincolati, ma nel caso in cui  li davanti qualcuno stentasse, il croato sarebbe il rinforzo più appetibile.

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