Il giornalista del Corriere dello Sport-Stadio, Alberto Polverosi, sul proprio giornale è tornato su alcune dichiarazioni rilasciate dal tecnico della Fiorentina, Vincenzo Italiano, al termine della partita contro la Juventus.

"Italiano si è lamentato a più riprese e in svariate sedi delle critiche ricevute per quello che lui chiama “turnover” a Empoli e a Udine - scrive Polverosi - un punto in due partite, zero gol segnati e uno subìto, le peggiori prestazioni dei viola da un punto di vista tecnico di questo inizio stagione, la prima giocata per 20’ con un uomo in più e 12’ con due uomini in più. Forse è il caso di essere chiari sui termini: di turnover, rotazione in italiano (i minuscola), si può parlare se si arriva a 5-6 cambi... ma se uno si spinge fino a 9 cambi, come ha fatto Italiano a Empoli e Udine, lo stesso termine è improprio. Si deve parlare di rivoluzione totale dove saltano tutti i riferimenti, perdipiù se in campo vanno giocatori che non sono mai stati insieme e che, sul piano tecnico, sono inferiori a chi sta fuori".

E ancora: "C’è un altro aspetto interessante in questo capitolo viola: la comunicazione. Italiano si lamenta per le critiche sulla sua doppia e improduttiva rivoluzione, critiche che non hanno tenuto conto di giocatori rimasti fuori per acciacchi, come Sottil, Milenkovic appunto e anche Amrabat. Lo hanno detto un po’ lui, un po’ altri, venerdì scorso, alla vigilia della gara con la Juve, non alla vigilia di Udine. Sarebbe interessante chiedergli la ragione di questo ritardo, così da evitare retropensieri di qualunque tipo. Perché la gente non deve sapere che due/tre giocatori, peraltro fondamentali, non stanno bene e non possono giocare? Magari una spiegazione c’è: alla vigilia della partita di Udine, Italiano ha evitato la conferenza stampa e ha parlato su quei “canali societari” tanto amati dalle società e non solo da quella di Firenze. Qui di domande inopportune non se ne fanno".


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