Nel corso degli anni, Cesare Prandelli ha deciso di trovare la propria base a Firenze, dove ha conosciuto anche Novella Benini che, tra alti e bassi, è rimasta comunque la sua compagna dal 2010 ad oggi: "Sono molto legato a Firenze. All'inizio, non lo capivo lo spiritaccio fiorentino. Non capivo se scherzavano o mi provocavano quando mi fermavano per strada. Poi ho conosciuto la generosità di questa gente. Sapevi che l'espressione "ridotti al lumicino" nasce qui, a Firenze? Ricorderò sempre quel minuto di silenzio dopo la morte di mia moglie Manuela, prima di Fiorentina-Inter. Mi ha sconvolto. Silenzio vero, profondo. E poi le manifestazioni di affetto, ai funerali, per strada. Novella? Non lo vede il calcio, ma ha dei flash. Viene alla sua prima partita e mi parla di Jorgensen. "E' il più importante che hai", mi fa. La guardo allibito. C'erano tanti campioni in quella Fiorentina, Mutu, Toni, Montolivo...ci aveva azzeccato in pieno. Un ragazzo straordinario per la serietà, la capacità di aggregazione. Uscivo dallo spogliatoio, ma era come se restassi. C'era lui".


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