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Abdelhamid Sabiri
Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Non Richardson (ci mancherebbe altro), non Sohm ma neanche Fazzini: per giocare il suo particolarissimo all-in, Pioli ieri sera ha scelto Abdelhamid Sabiri. Una sorta di talismano, di mossa della disperazione, da soluzioni estreme perché con il marocchino siamo ampiamente oltre al concepibile, più vicini alla cartomanzia che alla tattica. In barba a qualunque ordine di buonsenso.

Una mossa con quale futuro?

Ma che futuro potrà mai avere una mossa del genere? In una serata poi dove a livello arbitrale è andata di lusso alla Fiorentina (ma stavolta nessuna lamentela di Pradè) e senza i cui episodi non si sarebbe rimesso in sesto alcun risultato. 

Suggestioni da troncare sul nascere

E tronchiamo subito sul nascere le classiche stronzate e suggestioni che al popolo piace bersi, sulla base di qualche minuto random: non c'è alcunché da salvare nell'ingresso di Sabiri, come della partita di ieri nel suo complesso. Anzi, il marocchino giocherellando sulla linea di fondo aveva ispirato l'azione dello 0-3 di Dallinga, poi cancellato dal Var. E aveva anche steso Bernardeschi in area, anche lì graziato.

Sarebbe superfluo da sottolineare ma conoscendo i nostri polli, sia mai che qualcuno creda davvero al Sabiri salvatore della patria.


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