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Neanche da un anno nel calcio italiano, ma di cose Rocco Commisso ne ha viste già tante: dalle due sessioni complicate di mercato, alle questioni politiche cittadine, al successo dell'operazione centro sportivo e il naufragio di quella per lo stadio. E poi la crisi di risultati, l'esonero di Montella, gli arbitri, il Var, il peso politico di chi vince ormai da otto anni e ora perfino un'emergenza sanitaria nazionale che ha coinvolto anche il calcio, con le sue discutibili decisioni a livello politico. Il patron ora è in America ma ha in programma di far ritorno a Firenze nelle prossime settimane: con il gruppo viola che sta prendendo il pullman (e poi l'aereo) per far rientro a Firenze qualche riflessione starà attraversando la testa dei dirigenti gigliati, sicuramente in contatto anche con Commisso. La Fiorentina è stata coinvolta dal caos rinvii perché impegnata in Friuli Venezia Giulia, regione con 0 casi accertati di contagio da Coronavirus, e chissà che idea si sarà fatto il suo presidente di tutto quanto sta accadendo. Di certo non un punto a favore della sua scelta di destinare risorse ad una realtà del campionato italiano.



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