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Il giornalista Benedetto Ferrara su La Repubblica ha descritto così il neo tecnico viola Beppe Iachini, raccontando anche un curioso retroscena: "Costruirsi un brand mica è facile, ma a suo modo Beppe ci riuscì e quel "picchia per noi" lo rappresenta alla perfezione. Se non sei fico, fai una vita sana, hai una famiglia normale e due piedi che esaltano la fantasia più o meno come Sette spose per sette fratelli in tv nel giorno di Natale, puoi sempre entrare nella parte del terminator tutto sacrificio e voglia di combattere e il gioco è fatto. Così è andata a Beppe Iachini, collaudatore di parastinchi altrui e mediano vero sulla scia del Furino bianconero, con la differenza sostanziale che lo juventino veniva ammonito col contagocce mentre lui di gialli ne ha visti parecchi. Niente di cui meravigliarsi, il calcio purtroppo funziona così. Ma lui non era tipo da lamento o da vittimismo. Un combattente, punto. Un duro che poi fuori dal campo era un morbidone dal cuore gentile. Un ragazzo timido che quando arrivò a Coverciano per la prima convocazione in Under 21 si avvicinò a un gruppetto di giornalisti soffiando una domanda che nessun calciatore aveva mai fatto dopo aver superato quel cancello. "Scusate, sapete dove devo andare per l’allenamento?"

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