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Il portiere della Fiorentina David De Gea ha parlato al portale spagnolo So Foot Arena: “Mi sono trovato bene a Firenze fin dal primo giorno, lavorare al Viola Park è qualcosa di impressionante e ha fatto la differenza nelle mie scelte. Inoltre mi trovo benissimo con tutti, siamo come una famiglia dai compagni di squadra allo lo staff, dai medici ai fisioterapisti e tutti gli altri. E poi ci sono i tifosi: quando giochiamo in casa, adoro sentire la curva cantare. E poi Firenze, una città piena di storia che la gente viene a visitare da tutto il mondo. Vivere qui è un privilegio, è una città piccola ma dal clima molto piacevole e dal cibo eccellente. Tutto ciò ha contribuito alla mia decisione di rimanere per altri tre anni, con l'ambizione di vincere un trofeo”.

“L'anno sabbatico mi è servito tanto”

Poi, sull'anno sabbatico: “Quello che ho imparato è che si può stare benissimo anche senza calcio. Anzi, direi che è stato uno degli anni migliori della mia vita a livello personale. Ho trascorso molto più tempi con i miei cari e con persone che non vedevo da tanto tempo, a causa degli impegni da calciatore a Manchester. All'inizio è stato strano rimanere a casa anziché andare ad allenarmi, e in effetti il gruppo mi è mancato un po'. Ma stare a casa con la mia famiglia non ha prezzo”.

“Sono tornato con ancora più voglia” 

Infine, sul reintegro mentale di un anno lontano dai riflettori: “Ho avuto il tempo per riflettere su tutto, soprattutto su quanto sia difficile rimanere in un club (il Manchester United, ndr) per così tanti anni. Giocare, giocare a ancora giocare… mentalmente è molto dura. L'anno di stacco è stato benefico, mi ha permesso di pensare a me stesso e liberarmi di pressioni e preoccupazioni. E soprattutto mi ha permesso di tornare con ancora più voglia e motivazione”. 

 

 


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