Venerdì 22 il Monza in Brianza e venerdì 29 il Torino a Firenze. Questi gli ultimi due appuntamenti della Fiorentina di Vincenzo Italiano, per chiudere al meglio un 2023 già fantastico. Ovviamente, in prima pagina ci vanno con merito le due finali raggiunte, un traguardo eccezionale che non si vedeva dalle parti di Firenze da più di cinquant’anni. E poi ancora, la zona Champions molto vicina e il primato nel girone di Conference... Insomma, tutti raggiungimenti di cui andar più che fieri.

Pronto per il grande salto

Italiano, in particolar modo, è stato l’artefice di tutto questo. Un allenatore giovane, emergente e con idee quasi-rivoluzionarie (pensiamo solo al nuovo ruolo di Martinez Quarta). Un condottiero che ha sempre difeso la propria nave e che adesso è pronto a fare il grande salto. Sì, perché, a differenza dei tanti brusii che circolano intorno a viale Manfredo Fanti, l’ex tecnico dello Spezia è indubbiamente fra i migliori profili sulla piazza europea.

Uno così solo Prandelli

Una guida che però è arrivata anche al suo terzo mandato sulla panchina viola, una seduta che, negli ultimi dieci anni, ha avuto molti capovolgimenti. Ma un allenatore così capace e solido non si vedeva all’Artemio Franchi dai tempi di Cesare Prandelli, l’ultimo a riportare la Fiorentina in Champions League... Ma già da quegli anni il calcio è cambiato, e oggi gli allenatori al massimo durano un triennio sulla stessa panchina. Ed è pure doveroso ammettere che uno come Italiano si merita di più di un settimo posto in Serie A e di giocare contro formazioni come il Cukaricki.

Parleranno di progetto?

Ma attenzione. La società, in primis il suo Presidente, ha tutte le carte in regola per far durare ancora il connubio fra il mister e la Viola. Più che di denaro, stavolta, si dovrebbe parlare di PROGETTO, a medio e lungo termine. Una programmazione che, oltre alle infrastrutture, tocchi anche i temi del campo e degli obiettivi ad esso associati. I tempi sono maturi per rivedere un club come la Fiorentina in Champions, ma questo dipenderà tanto anche dal mercato di riparazione delle prossime settimane. Italiano vorrebbe proseguire a Firenze, ma la palla è nelle mani della presidenza: riusciranno Commisso e Barone a trattenere il funambolo di Karlsruhe?


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