De Gea finisce sotto accusa. E francamente, da chi per anni ha accettato la mediocrità, non si può proprio sentire

Che De Gea abbia delle responsabilità sui gol del Sassuolo è innegabile. Che De Gea abbia commesso degli errori in questa prima parte di campionato, è altrettanto innegabile. Ma che De Gea venga messo in discussione, alla gogna mediatica dopo la sconfitta di Reggio Emilia, è assolutamente inaccettabile. Alt: non significa che il portiere spagnolo non possa essere oggetto di critiche, anzi quando sbaglia è giusto evidenziarlo così com’è giusto affermare che il suo rendimento è calato in relazione a quello della squadra. Ma non può essere De Gea la causa dei mali della Fiorentina.
Un contesto totalmente diverso
Anche perché i numeri parlano chiaro: più errori, è vero, ma anche tanti, tantissimi miracoli ogni partita. Con la differenza che quest’anno, purtroppo, finora non sono serviti a portare a casa il risultato. Pensateci: cosa ne sarebbe stato dei due rigori parati col Milan se la Fiorentina avesse perso quella partita? E della tripla parata col Como? E del miracolo su Vlahovic a Torino? Nel calcio non esistono i sé e i ma, però possono aiutare a razionalizzare, ed evitare di sparare sentenze a caso tanto per darsi un tono.
Cose che non si possono sentire
S’è letto di un De Gea svogliato, di un De Gea finito, di un De Gea che deve andarsene o essere spedito in tribuna. Si sono lette, semplicemente, cose che non si possono leggere. E la cosa che dispiace di più, e al contempo fa tanta rabbia, è che ci si sia ridotti in una situazione in cui persino uno dei migliori calciatori della squadra, un campione come raramente se ne sono visti a Firenze, viene attaccato e discusso. Da chi per anni ha accettato la mediocrità di Lafont, Gollini, Christensen e Terracciano (che in confronto agli altri sembrava Superman), francamente non si può sentire.



