Mirallas: "Pioli ha cambiato la mia visione del calcio, lo pregai di rimanere ma non riuscii a fargli cambiare idea. Torna per rendere ancora più grande la Fiorentina"

La Nazione in edicola oggi presenta una lunga intervista all'attaccante belga Kevin Mirallas, passato da Firenze nella stagione 2018-2019 quando sulla panchina viola c'era proprio Stefano Pioli.
Il rapporto con stefano Pioli
“Una persona a cui devo tantissimo - dice il belga parlando del tecnico parmense - nonostante ci abbia lavorato assieme appena un anno. E non parlo solo dell'aspetto tattico, ma anche umano. Pioli mi ha aiutato in tutto. Intanto mi ha fatto conoscere il calcio italiano nella sua essenza: dall'esterno non avevo una buona opinione del vostro modo di giocare, ma mi sbagliavo. E poi devo dire che, in generale, Pioli ha contribuito a cambiare la mia visione del calcio. Ricordo ancora il giorno delle dimissioni - continua Mirallas - Eravamo tutti increduli di fronte alla sua decisione e lo abbiamo pregato in tutti i modi di cambiare idea: purtroppo non ci fu verso. Forse però fu proprio quell'episodio a fortificare il rapporto tra me e lui: nonostante siano passati sei anni, quando posso gli mando sempre un messaggio. Con lui parlo di tutto: dalla vittoria dello scudetto al Milan all'esperienza in Arabia. E si, abbiamo parlato anche della sua nuova avventura a Firenze: lui voleva tornare in Italia, in un club che lo ha sempre amato. La nuova gestione societaria, poi, mi pare abbia davvero fatto della Fiorentina un grande club, che Pioli col suo lavoro può rendere ancor più importante”.
La sua esperienza a Firenze
Infine Mirallas ricorda la sua esperienza personale in maglia viola: "Fu un anno incredibile, anche se non bello. E confesso che mi sarebbe piaciuto rimanere. Se Pioli non se ne fosse andato, sarei rimasto anche con la nuova proprietà e avrei potuto dimostrare il mio valore. Nel cuore, però. porto ancora quel gol che realizzai a tempo scaduto contro il Sassuolo e, in generale, una piazza davvero appassionata. Dove spero un giorno di poter lavorare ancora".