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Lorenzo Amoruso, ex calciatore anche della Fiorentina, è intervenuto durante il programma di Radio Bruno “Pranzo col Pentasport” per parlare della sfida in programma stasera, del finale di stagione e della gestione di Gudmundsson da parte di Palladino. Queste le sue parole.

“Questa Fiorentina può ancora sognare, ma io sono un po' negativo: non è impossibile fare i 9 punti, ma è difficile che le altre squadre perdano punti per strada. Il pareggio di ieri sera fra Napoli e Genoa è fantastico, perché l'Inter giocherà con la Lazio alla prossima, e se stasera dovesse vincere l'Atalanta tanto meglio. Sarà un incastro bestiale, sognare non costa nulla ma noi affrontiamo tre squadre con le quali abbiamo avuto problemi quest'anno: col Venezia hai pareggiato una bruttissima partita, con il Bologna sei stato preso a pallonate e con l'Udinese hai perso in casa. Devi poi sperare che Juve, Roma, Lazio, Bologna, Milan perdano punti. La Conference teoricamente può venir fuori, sull'Europa League purtroppo un posto è già perso, dovresti arrivare quinto e per questo servirebbe un vero e proprio scacco matto

“Io metterei Adli, che ha fatto un girone di andata stratosferico, poi dopo la Lazio si infortunò ed è stato fermo a lungo. Vero che col Betis ha sbagliato, ma avere gente di qualità in campo è solo una cosa positiva: ci vuole lui, e non Richardson, in mezzo al campo per sopperire all'assenza di Cataldi. Kean ha risolto tanti problemi a questa Fiorentina, ma la sua assenza non deve essere negativa per forza: ultimamente stiamo giocando solo su Kean, non permettiamo agli altri di creare gioco, qualsiasi situazione vede una palla lunga su di lui e così non solo si diventa prevedibili, ma si snaturano anche giocatori".

Gudmundsson non si deve abbassare sulla linea mediana. Io ho giocato con Rui Costa, e Ranieri dovette dirgli di non avvicinarsi alla difesa a prender palla, perché questi giocatori di talento devono creare sulla trequarti. Lui a Genova giocava di contropiede, aveva sicuramente più spazi, qua invece il gioco di Palladino ti dà meno spazio: la colpa non è solo sua, ma anche dell'allenatore. Quante volte avete visto Antony nell'1 contro 1 con Ranieri? Sei o sette volte, almeno. E non è una situazione casuale, è una cosa che si crea con l'allenamento, lui deve prendersi queste situazioni per fare la differenza e invece lo facciamo difficilmente”

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