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Nella sua rubrica Rock & Gol su La Nazione, Benedetto Ferrara commenta la ripartenza in tromba di Pradè, dopo l'addio improvviso di Palladino:

"Ma quando mai il calciomercato della Fiorentina, a giugno, ci ha fatto brillare gli occhi? Bravo Pradè e bravi tutti, anche se l’esame più duro inizia tra pochi giorni. Ora iniziamo col dire che se ottieni uno sconto dai genovesi hai demolito un tabù. Sì, certo, saranno anche luoghi comuni, ma resta il fatto che il riscatto di Gud ci ha resi tutti felici, perché se la sua prima stagione non è stata al top va anche detto che gente che tocca il pallone come lui è roba rara e magari Pioli conosce l’arte del rilancio in grande stile. Certo che la fuga di Palladino è stata carburante per la ripartenza della Fiorentina.

Il fatto è che le dimissioni del tecnico hanno liberato il diesse dai lacci che reprimevano il suo modo di intendere calcio. Al di là dei meriti del vecchio allenatore abbiamo sempre pensato che la Fiorentina non coincidesse col pensiero del direttore sportivo. Insomma, tra il calcio del primo Montella e quello di Palladino c’è un abisso filosofico. 

Per ora tutto ok, ma è chiaro che stiamo entrando nella fase ansiogena. Naturalmente parliamo di Kean. Per ora molti discorsi, ma anche l’idea che se è vero che una clausola rescissoria è una clausola rescissoria e puoi fare poco, è anche vero che se c’è un modo per convincere il ragazzo a restare è quello di costruirgli uno spogliatoio all’altezza. Anche per questa ragione la Fiorentina si è mossa subito e di sicuro due paroline tra Kean e il nuovo allenatore possono fare bene".

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