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Minuto 63 di Rapid Vienna-Fiorentina. Parziale di 2-0 per la squadra viola. Seidl porta palla e, giunto ai venticinque metri, scaglia un missile terra-aria che viaggia verso l'incrocio dei pali. David De Gea, quasi fosse una cosa da niente, legge la traiettoria e si libra in volo, deviando il pallone con la punta delle dita sulla traversa e quindi in calcio d'angolo.

Parata decisiva

Una parata strepitosa, di un livello tecnico altissimo e resa ancora più difficile dal fatto che fin lì il portiere spagnolo era rimasto pressoché inoperoso. Ma soprattutto una parata decisiva, per il momento in cui è arrivata: il Rapid avrebbe dimezzato lo svantaggio e la fragile Fiorentina di questo periodo avrebbe rischiato di subirne le conseguenze psicologiche, vanificando una partita che invece - grazie proprio all'intervento di De Gea e al gol di Gudmundsson - s'è poi incanalata nella direzione migliore.

La questione Martinelli

Ed ecco spiegato perché Pioli continua a scegliere De Gea anche in Conference League. Non sapremo mai se Martinelli avrebbe parato quel tiro, ma la cosa di cui possiamo essere certi è che in un momento così delicato la Fiorentina ha bisogno del suo fenomeno tra i pali, e al contempo che il ragazzo classe 2006 non merita di essere esposto al rischio di fungere da capro espiatorio. Sulla scelta di tenerlo in rosa si potrebbe discutere, ma nessuno avrebbe mai immaginato di ritrovarsi in una situazione simile. Il tempo di Martinelli verrà, ed è più una speranza che altro: vorrebbe dire che la Fiorentina starà vivendo tempi più sereni. 


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