Per l'ennesimo inizio settimana ci ritroviamo a commentare una prova dura, difficile, imprecisa di Simeone; stavolta non incolore, perché l'argentino poteva segnare in un paio d'occasioni, ma ha sulla coscienza almeno due occasioni, tra assist non servito a Chiesa e l'ennesimo tiro sul portiere in uscita. Al suo posto però ieri è entrato addirittura Thereau: che a Pioli le due punte non piacciano l'abbiamo capito, ma qualche riflessione va fatta anche sulla consapevole costruzione del reparto offensivo. Si sapeva che di alternative "pronte" a Simeone non ce ne sarebbero state, perché Thereau è nella fase ultra discendente della carriera e quasi sempre infortunato, mentre Vlahovic ha 18 anni. Certo la speranza era quella di veder esplodere il Cholito, ma dopo tre mesi di stazione si può dire che un all-in del genere è stato un azzardo eccessivo, perché il modo di tenere fuori il numero nove non c'è. A meno di azzardi ancor più grossi.


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