Dopo mesi altalenanti, a fasi alterne, dove la Fiorentina ha dovuto fare i conti con una brutta classifica e dei magri premi di consolazione, il mese di marzo ha aperto scenari per certi versi impensabili, ma più che mai competitivi. Le coppe hanno dato nuova vita alla stagione viola, con la squadra che ha completamente cambiato faccia nell’ultimo periodo. Quella contro il Lecce è stata la settima vittoria consecutiva in tutte le competizioni, nonché l’ottava nelle ultime nove. E pensare che la Fiorentina ha raggiunto questi risultati anche senza il massimo contributo del calciatore più pagato della propria storia.

Per carità, Nicolas Gonzalez si è visto in campo e si è fatto sentire, ma in un momento dove molti componenti della rosa sono cresciuti vertiginosamente, l’argentino è probabilmente rimasto nella sua recente dimensione. Ciò non è certo un male, ma è un po’ limitante in relazione alle aspettative nei suoi confronti e alle sue potenzialità.

Contro il Milan Gonzalez incide, siglando il rigore del vantaggio; anche senza brillare particolarmente, risulta decisivo. Quella contro il Sivasspor al Franchi, invece, è forse la sua miglior partita di marzo, stavolta senza contributo numerico. La nota dolente del mese è Cremona, dove non riesce a tenere un pallone in avanti per evitare la reazione dei grigiorossi; anche in Turchia il numero 22 viola è un po’ in penombra, ma da una sua trovata (per quanto fortunata) nasce l’importantissimo pareggio di Cabral. Discorso analogo contro il Lecce, sul tocco di Gallo che vale l’autogol salentino: riesce a mettere lo zampino anche senza salire in cattedra.

Difficile, dunque, ipotizzare un’insufficienza al mese di marzo di Gonzalez e infatti siamo ben lontani da un voto rosso. Rimane un peccato vederlo più dentro il campo, forse troppo: non sono le migliori condizioni per mettere in luce le proprie qualità sulla fascia. Anche al di là del contesto tattico, per quanto il suo contributo non sia affatto mancato, le ultime prestazioni dell’argentino non esaltano particolarmente. Se questa capacità ce l’hanno i giocatori forti, sulla fiducia, la semi-certezza che si possa fare di più è quasi istintiva.

Così è se mi pare – La quiete prima della tempesta...perfetta
La quiete prima della tempesta. Campionato in pausa fino a fine mese e largo alla Nazionale e alle qualificazioni europe...

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